Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha creato ancora più confusione, insistendo sul fatto che “la Serie A potrebbe essere confermata se la curva di contagio continua a scendere, ma vogliamo essere sicuri che anche la stagione possa arrivare a una conclusione”.
La FIGC ha annunciato ieri sera che tutte le competizioni calcistiche in Italia sono state sospese fino al 14 giugno, il giorno dopo che la Lega di Serie A aveva provvisoriamente puntato a riprendere le partite.
Oggi il Ministro dello Sport Spadafora ha dato un’altra versione della situazione.
“Tutti speriamo che la stagione possa riprendere al più presto, ma al momento non abbiamo certezze, come ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte”, ha detto Spadafora a Italpress.
Se, come speriamo, la curva di contagio continuerà a scendere, allora sarà possibile confermare quella data per l’inizio delle partite di Serie A”. Ma dobbiamo arrivarci gradualmente, muovendoci con prudenza e responsabilità, come abbiamo fatto finora, con il sacrificio di tutti gli italiani”.
La nuova versione del protocollo medico è al vaglio del CTS (comitato tecnico-scientifico) del Governo, con il punto fermo come sempre quello che succede se un giocatore risulta positivo.
Il protocollo proposto dai club, dallo staff medico e dall’Associazione calciatori prevede che la squadra venga tenuta in campo per 15 giorni, ma che durante questo periodo possa continuare l’allenamento.
Come riporta il blog Newcalciomercato.eu, i medici del calcio, hanno fatto scattare la polemica sia sulle responsabilità che sul fatto che chi risultasse positivo sarebbe completamente isolato nella sua stanza, e non tutte le squadro possiedono strutture adeguate.
“Se un giocatore risultasse positivo, mi rendo conto che questo è un problema per lo sport, ma comprometterebbe anche la salute di quell’individuo e delle persone a lui vicine”, ha continuato Spadafora.
“Per questo motivo stiamo valutando ogni possibile soluzione, data la validità dei medici. L’obiettivo non è solo quello di far ripartire la stagione di Serie A, ma anche di far sì che si possa arrivare a una conclusione”.
Le squadre di calcio sono frustrate, soprattutto perché palestre, piscine e centri sportivi possono riaprire al pubblico a partire dal 25 maggio.
“Cercheremo un passo alla volta di ritrovare il senso della normalità, ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché non siamo ancora certi di come il virus si evolverà. Per questo abbiamo scelto di procedere gradualmente.
“Quando i dati sono più incoraggianti, possiamo adottare misure meno severe, o viceversa”.