Il girone d’andata è stato archiviato con la fine di un anno, che per il calcio italiano verrà per sempre ricordato con la mancata partecipazione al mondiale di Russia. Per quanto concerne le 20 squadre impegnate nel campionato di Serie A, le 19 partite disputate hanno scolpito la classifica e delineato le singole situazioni. Tutte le compagini sanno benissimo dove si trovano e che ambizioni dovranno avere per un ritorno al calcio giocato che avverrà nella penultima settimana di gennaio. Mentre impazzano le trattative per un mercato di riparazione che porterà grandi colpi solo in ottica estiva, le formazioni provano a ragionare su quanto è stato fatto, in cerca di una risposta alla seguente domanda: “Il nostro obiettivo è concretamente raggiungibile?” Lo pensano, in particolar modo, quei club destinati a lottare a denti stretti fino alla fine per mantenere la categoria.
Dare battaglia per non retrocedere è un compito arduo per qualsiasi rosa. Sapere di giocarsi punti pesantissimo ogni volta che l’arbitro fischia il calcio d’inizio è un macigno che i giocatori devono gestire quotidianamente. Le società vogliono allontanare l’ansia di un’eventuale retrocessione in cadetteria, ma per farlo serve un’alchimia quasi indissolubile. Andando nello specifico di questa stagione, nella mischia per non occupare gli ultimi tre posti della classifica ci sono 8 squadre. Qualora i giochi cessassero in questo istante, le tre retrocesse sarebbero Chievo, Frosinone e Bologna.
Partendo dalla coda, troviamo i clivensi. La stagione è stata pregiudicata dalla penalizzazione, arginata solo dopo metà girone d’andata. Il trambusto in panchina ha peggiorato una situazione già complessa a priori. L’era Ventura, se così possiamo chiamarla visto la durata decisamente breve, è stata il campanello d’allarme più forte suonato nell’ufficio di Campedelli. La ritrovata stabilità nel gioco proposto e nella mentalità con Mimmo Di Carlo, ha permesso alla squadra di iniziare a mettere in cassaforte punti pesanti, uno su tutti il pareggio in extremis contro l’Inter. 8 punti in classifica e una sola vittoria all’attivo, rappresentano un bottino che lascia spazio ad una sola sentenza: Serie B. Sarà un’impresa.
Frosinone e Bologna sono accomunate da un cammino simile. 10 a 13 i punti in classifica, 2 vittorie a 1 per i ciociari e medesimo numero di pareggi (7) e 11 sconfitte a 10 per la squadra al penultimo posto. L’organico di Pippo Inzaghi è stato rinforzato già dai primi giorni del mercato e l’ultima sconfitta contro il Napoli è stata comunque incoraggiante per gioco e forza di volontà espressa. Empoli, Spal, Udinese, Genoa e Cagliari sarebbero salve ma non possono dormire sonni tranquilli. 7 punti dalla squadra di Maran al Bologna, terzultimo, rappresentano un confine facilmente violabile. Ecco perché la distanza non è di sicurezza e la velocità di crociera che queste squadre stanno mantenendo deve drasticamente cambiare. Tra di loro, è l’Empoli la formazione che, nonostante i soli 16 punti in classifica, ha mostrato delle caratteristiche superiori a tutte le altre compagini impegnate nella rovente lotta. Con la differenza minima che si evince, è chiaro che saranno gli scontri diretti a fare la differenza.